Guida ENISA alla NIS2: 13 misure tecniche che ogni impresa deve conoscere

Guida ENISA alla NIS2: 13 misure tecniche che ogni impresa deve conoscere

l percorso verso la piena attuazione della Direttiva NIS2 compie un passo decisivo. Il 27 giugno 2025, ENISA – l’Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza – ha pubblicato la “Guida tecnica all’implementazione del Regolamento di esecuzione (UE) 2024/2690” che definisce in modo operativo le misure di sicurezza che le aziende devono adottare.
 

Se gestisci un’impresa che opera in settori strategici (energia, sanità, trasporti, servizi digitali, finanza, ecc.), oppure offri servizi ICT, cloud o MSSP, questa guida ENISA ti riguarda da vicino.

Perché questa guida è importante

Fino ad oggi la Direttiva NIS2, ovvero la legislazione dell'UE in materia di cybersicurezza entrata in vigore il 17 gennaio 2023, era vista da molte imprese come una direttiva ancora “teorica”. 

Il 17 ottobre 2024 il Regolamento 2024/2690 ha fornito dei requisiti tecnici e metodologici.

E ora, la nuova guida tecnica di ENISA traduce finalmente i principi in azioni pratiche, evidenze verificabili e obiettivi misurabili.

Anche se non è giuridicamente vincolante, questa guida ENISA può diventare il riferimento tecnico per auditor, autorità nazionali e responsabili della sicurezza in tutta Europa.
 

Guida tecnica ENISA: a chi si rivolge

La guida tecnica Enisa, per l’applicazione della Direttiva NIS 2, è pensata in particolare per:

  • Fornitori di servizi digitali essenziali (cloud, data center, DNS, CDN, marketplace, social network);
     
  • Aziende ICT (MSSP, MSP, software house);
     
  • Enti pubblici e privati soggetti alla NIS2.

Ma è utile anche per tutte le imprese che vogliono innalzare la propria resilienza e prepararsi a future verifiche normative.
 

Guida ENISA: le 13 misure tecniche previste

 

Le 13 misure tecniche previste dalla guida ENISA

La guida si articola in 13 blocchi, ciascuno con descrizione del requisito, suggerimenti operativi, esempi concreti di evidenze da presentare, riferimenti a standard internazionali.


Ecco le principali aree di intervento e i relativi obiettivi:

  1. Sicurezza di rete e sistemi → Protezione continua dell’infrastruttura IT
  2. Gestione del rischio → Identificazione, valutazione e riduzione dei rischi
  3. Gestione degli incidenti → Procedure, logging e notifiche tempestive
  4. Business continuity e crisi → Continuità operativa e ripristino rapido
  5. Supply chain security → Controllo sui fornitori critici
  6. Acquisizione, sviluppo e manutenzione → Sicurezza nel ciclo di vita del software
  7. Misurazione dell’efficacia → Audit e test regolari
  8. Formazione e sensibilizzazione → Cultura della sicurezza diffusa in azienda
  9. Crittografia → Protezione dei dati con tecniche avanzate
  10. Gestione degli accessi → Principio del privilegio minimo
  11. Gestione degli asset → Inventario e classificazione delle risorse
  12. Sicurezza fisica → Protezione degli ambienti e delle infrastrutture
  13. Hygiene digitale → Aggiornamenti, MFA, backup, segmentazione rete


Esempi pratici: una lista di documenti e attività

ENISA fornisce, nella sua guida, anche degli esempi di documenti ed elementi verificabili per ogni requisito. Alcuni esempi:

  • registro incidenti con tempistiche e impatti;
  • piani di disaster recovery e test documentati;
  • report di audit e prove di controllo accessi;
  • policy di sicurezza firmate;
  • log di aggiornamenti e backup automatici;
  • simulazioni di attacco phishing e risultati.


Impatti organizzativi: competenze e responsabilità

ENISA accompagna la guida con una mappatura dei ruoli e competenze richieste secondo il framework europeo ECSF.

Questo significa che per essere conformi, non basta la tecnologia: servono anche le persone giuste, con competenze documentabili. Tra i profili chiave:

  • Responsabile della sicurezza (CISO);
  • Risk manager IT;
  • Team SOC / Incident response;
  • Responsabili della formazione e della compliance.
Guida ENISA: adeguamento agli standard noti

 

Allineamento con standard noti: ISO, NIST, ECSF

Un grande vantaggio della guida ENISA alla NIS2 è la mappatura delle misure con standard già noti come:

  • ISO/IEC 27001 e 27002;
  • NIST Cybersecurity Framework;
  • European Cybersecurity Skills Framework (ECSF);
  • Framework nazionali come ACN-CSF.

Questo permette, alle aziende già strutturate, di integrare senza duplicare le attività, mantenendo la compliance con più normative in parallelo.


Dalla compliance alla cultura della sicurezza

Il vero obiettivo della guida ENISA non è solo “essere conformi”, ma promuovere una cultura della sicurezza proattiva.

Le aziende che adottano queste misure non solo si mettono al riparo da sanzioni, ma:

  • riducono il rischio operativo e reputazionale;
  • migliorano la fiducia di clienti e partner;
  • sono più pronte ad affrontare attacchi futuri.


Guida ENISA alla NIS2: come iniziare?

Per concludere e riepilogare, ti elenchiamo 4 passi che speriamo possano aiutare la tua impresa per mettere in pratica quanto abbiamo visto finora:

  1. scarica la guida ENISA dal sito ufficiale: enisa.europa.eu
     
  2. fai una gap analysis interna rispetto ai 13 blocchi;
     
  3. definisci un piano di adeguamento con priorità e responsabilità;
     
  4. coinvolgi i ruoli chiave e attiva percorsi di formazione mirati.

Attacchi informaticiMinacce informatiche: la tua sicurezza inizia da qui

In conclusione, la guida ENISA alla NIS2 rappresenta un riferimento fondamentale per rafforzare la resilienza digitale delle imprese. Conoscere e implementare le 13 misure tecniche proposte non è solo una questione di conformità, ma una strategia essenziale per proteggere il proprio business dalle minacce informatiche. Investire oggi nella sicurezza significa garantire continuità e fiducia per il futuro.

Ti stai chiedendo come fare? Potresti rivolgerti alla Camera di commercio del tuo territorio. 

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